Idrovolante da ricognizione IMAM Ro.43

L’idrovolante Ro.43 fu praticamente l’unico aereo imbarcato ad essere utilizzato con continuità sulle navi della Regia Marina, non considerando il limitato impiego dei Re.2000.

Il primo volo del prototipo del Ro.43, la MM 244 avvenne a Nisida (NA) il 19 novembre 1934. Il velivolo era un biplano, praticamente derivato dal Ro.37 terrestre, dotato di galleggiante centrale con timone marino e due galleggianti laterali equilibratori, l’abitacolo, biposto in tandem, conservava i comandi in entrambi i posti. Le ali erano ripiegabili all’indietro e la costruzione ricalcava quella del modello terrestre: fusoliera in tubi rivestita in tela e lamiera e semiali in legno. Il motore nei modelli di produzione era un Piaggio XR da 700 cavalli che gli consentiva una velocità massima di circa 300 Km/h e un’autonomia di circa 6 ore. Era armato con due mitragliatrici da 7,7mm. L’equipaggio era formato da due persone: un pilota, sempre appartenente alla Regia Aeronautica e un osservatore, quest’ultimo normalmente appartenente alla Regia Marina.

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Il Ro.43 entrò in produzione del 1936 e nel 1937 fu assegnato per primo all’incrociatore “Raimondo Montecuccoli”. Oltre che sugli incrociatori i Ro.43 furono imbarcati anche sulle corazzate “Littorio”, “Vittorio Veneto” e “Roma” e sulla nave “Miraglia”. Oltre al prototipo furono costruiti 193 Ro.43.

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Dopo il lancio dalla nave, tramite catapulta, il velivolo, eseguita la missione prevista, rientrava in un idroscalo a causa delle difficoltà ad ammarare in mare aperto, operazione difatto impossibile già con mare a forza 2.

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Federico Anselmino

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