VARDIREX 2019 – Esercito, Marina, Protezione Civile ed ANA simulano un intervento di emergenza complesso.

 

11 novembre 2019 – Si è conclusa, con una maxi emergenza, l’esercitazione VARDIREX 2019 (Various Disaster Relief Management Exercise) con la partecipazione, durante le fasi dell’atto conclusivo, del Comandante delleForze Operative Terrestri e del Comando Operativo Esercito Generale di Corpo d’Armata Federico Bonato, del Comandante delle Truppe Alpine Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto, del Presidente Nazionale dell’Associazione Alpini Ing. Sebastiano Favero, dei Vertici del soccorso Civile Nazionale e delle Autorità locali. Quest’anno la “Vardirex, esercitazione inter-agenzia oramai consolidata, si è svolta in diversi scenari individuati tra Liguria e Lombardia, con lo scopo di testare la risposta sul campo da parte del Dipartimento di Protezione Civile e delle Forze Armate in caso di allertamento per pubbliche calamità, anche di diversa entità, che colpiscono contemporaneamente più aree del Paese. Nei comuni di Imperia e Lodi sono stati allestiti 3 campi base con relative infermerie da campo (2 in Liguria ed 1 in Lombardia) per il coordinamento delle attività di soccorso e ripristino delle normalità a seguito di eventi calamitosi simulati, in particolare, negli abitati di Cervo, Taggia, Diano Castello e Montanaso Lombardo. Durante i 3 giorni d’esercitazione sono state simulate situazioni emergenziali complesse dovute a scosse sismiche, condizioni meteo particolarmente avverse, alluvioni, smottamenti e frane che hanno richiesto l’intervento immediato dei soccorsi giunti sia via terra che via mare grazie al simultaneo impegno dei soccorritori dell’Esercito, della Marina Militare, de e dei volontari dell’Associazione nazionale Alpini. L’Esercito ha schierato nella VARDIREX assetti specialistici e numerosi mezzi e materiali tecnici provenienti principalmente dalle Truppe Alpine che nelle diverse simulazioni ha impegnato circa 150 specialisti con competenze nei relativi campi di intervento; in particolare, i piloti e gli elicotteri dell’ AVES (Aviazione Esercito)hanno garantito i collegamenti nella terza dimensione a tutto vantaggio della rapidità nei soccorsi, i genieri hanno lavorato al ripristino delle strutture essenziali, ma anche alla tutela dei beni culturali, le Squadre Soccorso Alpino Militare hanno portato a termine operazioni complesse di primo soccorso ed evacuazione di feriti, i trasmettitori hanno garantito a tutti gli attori della simulazione la possibilità di comunicare anche in condizioni estreme. Il tutto è stato perfettamente coordinato con le componenti del sistema di gestione e risoluzione della crisi emergenziale, punto focale dell’esercitazione. La Marina Militare ha impiegato la fregata Rizzo, ormeggiata in prossimità di una zona costiera colpita da un evento calamitoso, che ha permesso di intervenire, con un “eliporto” sempre pronto, immediatamente disponibile, con capacità di operare di giorno e di notte. Come ha sottolineato il Comandante delle Truppe Alpine, Generale di Corpo d’Armata Claudio Berto: “ L ‘Esercito, in questa circostanza con le Truppe Alpine, e le Unità della Marina con la Nave Rizzo e le strutture operative delle Capitanerie, sono pienamente coinvolte in programmi e sperimentazioni che hanno come obiettivo il raggiungimento di una maggiore capacità d’intervento in sinergia con tutte le altre organizzazioni che si occupano di previsioni e soccorso”, quello che in sostanza rappresenta uno degli scopi principali della “Vardirex 2019”.

Fonte ed immagine COMALP/Esercito

 

 

 

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