70 anni della Patrouille de France

La Pattuglia acrobatica dell’Armée de l’air et de l’espace, la Patrouille de France, ha festeggiato sulla sua base di Salon-de-Provence con un interessante Meeting de l’air, sfortunatamente avversato dalla pioggia e dalle nuvole, il 20 e il 21 maggio 2023.

L’acrobazia aerea collettiva in Francia nacque nel 1931 con la prima pattuglia riconosciuta, la Patrouille d’Etampes; nel 1937 si trasferì a Salon-de-Provence, dove assunse il nome di Pattrouille de l’Ecole de l’aire, ma la seconda Guerra Mondiale mise fine alla sua attività.

Nel Dopoguerra, come accadde in Italia, le singole Escadre de Chasse allestirono una pattuglia acrobatica per rappresentare, in patria e all’estero, l’Armée del’air. Il 17 maggio 1953, durante una manifestazione ad Algeri, il commentatore Jacques Noetinger, presentando la pattuglia della 3ème Escadre di Reims, annunciò: “Mesdames, messieurs, la Patrouille de France vous salute!”. La definizione piacque e il 14 settembre dello stesso anno lo Stato Maggiore ufficializzò il nome. Da allora, le formazioni acrobatiche della 2ème Escadre di Digione nel 1954 e dal 1957 al 1961, della 12ème Escadre di Cambrai nel 1955, della 4ème Escadre di Bremgarten nel 1956 e della 7ème Escadre di Nancy nel 1962 e nel 1963 furono chiamate Patrouille de France.

In seguito a restrizioni di bilancio, la Patrouille de France venne sciolta nel 1964, ma l’Ecole de l’air di Salon-de-Provence disponeva di una propria pattuglia, composta da velivoli da addestramento invece che di caccia di prima linea, più economici da gestire. Nel 1964, così, lo Stato Maggiore decretò che la Patrouille de l’Ecole de l’air diventasse la Patrouille de France, ufficializzando la seconda nascita della formazione.

I velivoli in dotazione erano i Fouga CM-170 Magister, sostituiti a partire dal 1981 dai più moderni Dassault Dornier Aplhajet E che ancora oggi compongono la pattuglia.

I piazzali dell’Ecole de l’air e de l’espace non sono molto estesi, quindi la mostra statica non ha potuto accogliere tanti velivoli, limitandosi a mezzi francesi e di non grandi dimensioni: Mirage 2000D, Mirage 2000-5, Rafale B, Rafale C, Xingu, PC-21, Grob 120A-F, Beech 350ER,/ALSR,  NH-90 dell’Armé de terre, Super Puma e PC-7 della Direction Générale de l’armement – Essais en vol, EC145 della Sécurité Civile, più una serie di aerei storici.

In volo, oltre agli Ambassadeurs, i reparti che rappresentato l’Armée de l’air et de l’espace, la Patrouille de France, l’Equipe de voltige, il Rafale Solo Display, l’A400M Tactical Display e l’Equipe parachutiste de presentation et de competition de l’Armée de l’air et de l’espace,  che hanno effettuato uno spettacolare sorvolo della pista in formazione, erano presenti le pattuglie Saudi Hawks saudita, la Patrouille Suisse elvetica, la Patrulla Aguila e la Patrulla ASPA spagnole, i Krila Oluje croato e il team di paracadutisti RAF Falcons britannico. 

Le esibizioni singole sono state presentate fagli F-16 belgi e greci e dall’F-18 svizzero.

Vogliamo concludere ricordando un momento particolarmente toccante, per chi lo ha compreso: lo speaker della Patrouille de France, alla fine del suo commento, ha rivolto un pensiero al capitano Alessio Ghersi delle Frecce Tricolori, definito “frère d’armes”.   

Giancarlo Gastaldi

(testo e foto)

 

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