Patrouille de France

Con la fine della seconda guerra mondiale, anche in Francia, ripresero molte delle tradizioni forzatamente abbandonate nei bui anni di guerra, una di queste fu l’organizzazione delle manifestazioni aeree con la partecipazione di velivoli militari, tra cui anche velivoli e/o formazioni acrobatiche.
La prima ad essere formata du la  Patrouille de Tours, con dodici aerei ad elica Stampe SV4C nel 1946 chiamata “la suqadriglia di presentazione dell’ l’Armée de l’air. Successivamente, come del resto anche in Italia grazie all’impegno di diversi reparti dell’Aeronautica Militare, furono formate diverse pattuglie tra cui ricordiamo quella della 2e Escadre de Chasse nel 1950 e quella della 4e Escadre di Chasse nel 1951 su Vampire mentre l’ano successivo fu la volta della pattuglia della 3e Escadre montata su quattro F-84G.

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Fu proprio durante l’esibizione di questa pattuglia alla manifestazione d’Algeri, il 17 maggio 1953, che lo speaker, Jacques Noetinger, presentò l’arrivo della formazione nel cielo dell’aeroporto usando le parole “Mesdames, messieurs, la Patrouille de France vous salue !”
Il nome Patrouille de France piacque subito e fu mantenuto dalle diverse formazioni acrobatiche degli anni successivi.
I fumi furono aggiunti nel 1957 e divennero tricolori, blu, bianco e rosso nel 1958. Per problemi di bilancio la Patrouille de France fu abolita a gennaio del  1964 per irnascere un mese dopo, dotata di 11 Fouga Magister CM-170, basata sull’aeroporto di Salon en Provence che da allora è la base della Patrouille de France.

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I Fouga Magister furono sostituiti dagli Alpha jet nel 1980 e con quel velivolo la pattuglia francese continua ancora oggi ad esibirsi in Francia e all’estero in formazione di otto velivoli.
Avevamo preparato queste brevi note prima dell’orrendo attentato di Parigi, dopo qualche giorno abbiamo deciso di pubblicarle quale nostro piccolo omaggio alla Francia e che le parole Libertè Egalitè Fraternitè diventino patrimonio di tutta Europa e del mondo intero.
Federico Anselmino
foto F.Anselmino

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