FIAT BR.20 “Cicogna”

Il primo volo del BR.20 avvenne a febbraio del 1936, ai comandi c’era il collaudatore Enrico Rolandi. Progettato da Celestino Rosatelli, il BR.20 doveva essere un bombardiere moderno, il più moderno, destinato ad entrare in servizio con la Regia Aeronautica.
L’aereo era un bimotore, monoplano ad ala bassa, con struttura metallica e rivestimento in duralluminio e tela. I motori erano due FIAT A.80 RC.41 che però non riuscirono mai a fornire le necessaire prestazioni di rendimento ed affidabilità penalizzando in tal modo il bombardiere.

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La nascita del BR.20 direttamente come bombardiere e non, come nella maggior parte dei suoi contemporanei italiani, come derivato da aerei da trasporto, permise ai progettisti la migliori sistemazione degli apparati interni e dei sistemi difensivi e offensivi, in particolare la stiva era in grado di alloggiare il carico bellico in posizione orizzontale il che consentiva una migliore traiettoria alle bombe con un consistente aumento della precisione sul bersaglio.
Il 13° Stormo fu la prima unità a ricevere i BR.20 nel 1936, i bimotori FIAT furono poi inviati in Spagna con l’Aviazione Legionaria dove ebbero il battesimo del fuoco.

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Dall’entrata in guerra del nostro Paese, il 10 giugno 1940, i “Cicogna” furono impegnati soprattutto nel Mediterraneo e nei Balcani.
La missione forse più difficile dei BR.20 fu però durante il periodo di impiego con il Corpo Aereo Italiano, quando partendo dalle basi belghe, i bimotori della Regia Aeronautica parteciparono alla Battaglia d’Inghilterra. L’epopea del CAI e le missioni da bombardamento degli stormi della Regia Aeronautica sull’Inghilterra sono raccolti nel libro “Regia Aeronautica vs Royal Air Force – la Battaglia d’Inghilterra”, da noi recentemente pubblicato.

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Tornando al nostro “Cicogna”, il bombardiere di Rosatelli era un velivolo comunque mediocre che non riuscì mai ad operare con importanti risultati operativi, nemmeno nella versione migliorata “M”.

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Il BR.20 ebbe un discreto successo di esportazione con 85 esemplari che entrarono in servizio nell’aviazione dell’esercito giapponese e furono impiegati nella guerra contro la Cina. Pochi “Cicogna” furono impiegati in Spagna dall’Aviazione Legionaria, come accennato prima, quindi alcuni in Venezuela, Ungheria e in Croazia.

Federico Anselmino

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