Incendi in Cile – il pilota del “Naval 50” racconta la sua attività di antincendio Boschivo

Per tutto gennaio 2017, più di 90 incendi sono divampati in diverse zone del Cile, una calamità dove migliaia di persone hanno perso le loro case, più di migliaia gli evacuati e i vigili del fuoco hanno combattuto le fiamme da terra e dal cielo . Il fuoco a divorato circa 600.000 ettari (quasi 1,5 milioni di acri) di territorio, i peggiori incendi che abbiano devastato il Cile nella storia recente. Dalla fine di dicembre 2016, il paese ha visto spazzare via dagli incendi intere zone rurali e urbane. Un prolungato periodo di grave siccità e le alte temperature del periodo sono state le condizioni favorevoli per la propagazione degli incendi mettendo a dura prova l’efficacia delle operazioni di spegnimento. Per contribuire a combattere la gravissima situazione creata dagli incendi, una serie di paesi, tra cui Stati Uniti, Francia, Perù e Russia hanno inviato in aiuto mezzi aerei antincendio,mezzi di terra e squadre specializzate, notevole e stato lo sforzo dei pompieri e dei militari cileni, degli operatori aerei militari e civili.

Qui di seguito,il racconto di un pilota della Marina Cilena e del suo equipaggio, che hanno contribuito all’estinzione di quei roghi .Il capitano Alessandro Pulleghini Flores della Marina cilena ha volato sul “Naval 50” AS365 “Phanter” nella regione Pumanque, che lo scorso gennaio e stata l’epicentro degli incendi. Sotto la direzione e il coordinamento del cileno National Forest Corporation (CONAF) e dell’esercito cileno, Pulleghini e il suo equipaggio sono stati inviati a Coinco, 10 miglia a sud ovest di Rancagua. Con la benna Bambi Bucket appesa al gancio baricentrico dell’elicottero, hanno attaccato gli incendi attivi, a supporto delle squadre a terra contribuendo al contenimento degli incendi. Successivamente il “Naval 50” e stato inviato nella Regione di La Patagua, a est di Santa Cruz, dove ha effettuato missioni antincendio boschivo per 6 giorni consecutivi. Alessandro Pulleghini Flores racconta : volavamo senza sosta dalle 08:00 alle15:00 dopo di che dovevamo sospendere le operazioni a causa delle alte temperature. Abbiamo operato con la benna scaricavamo sul fuoco  700 litri ogni volta, ci rifornivamo  d’acqua da qualsiasi fonte disponibile, come lagune, piscine,  serbatoi, abbiamo effettuato più di 400 lanci d’acqua sul fuoco con il nostro “Phanter” che ci ha permesso missioni antincendio di circa un ora prima di ogni sosta tecnica.
Mauro Cini

nell’immagine suggestiva il “Naval 50” della Marina Cilena ripreso durante l’attacco ad un focolaio (foto Airbus Helicopters)

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