Report: il 15° Stormo

Il 15° Stormo è uno dei reparti storici dell’Aeronautica Militare, infatti fu costituito come Stormo da bombardamento il 1° giugno 1931 sull’aeroporto di Ciampino. Da 57 anni è il reparto che copre il preziosissimo compito del soccorso militare e, in collaborazione con altri Enti, anche quello civile, è stanziato sull’aeroporto di Cervia e nel 2022 sta vivendo un periodo di cambiamenti e riorganizzazione, per coprire sempre meglio il proprio ruolo.

Il 15° Stormo, intitolato a “Stefano Cagna” è quindi il reparto dell’Aeronautica Militare con il compito della ricerca e del soccorso in ambito nazionale, fino al limite delle acque territoriali e, fuori dai nostri confini, nelle missioni cui l’Italia partecipa sotto l’egida della NATO o dell’ONU. Lo Stormo dipende dal Comando Forze di Mobilità e Supporto, ed ha sede presso l’Aeroporto Militare di Cervia Pisignano “Urbano Mancini”. Il 15° Stormo è un Reparto particolare poiché da lui dipendono una serie di unità dislocate lungo la penisola in modo da coprire praticamente tutto il territorio nazionale e potere così intervenire agevolmente per assolvere alle missioni assegnate. 

La missione dello Stormo è ben riassunta in una targa posta all’ingresso della palazzina comando:

“Provvedere al recupero di equipaggi di aeromobili militari incidentati o abbattuti, nonché di altro personale militare isolato in pericolo anche in territorio ostile.

Integrare il dispositivo di Difesa Aerea Nazionale attraverso operazioni di controllo dello spazio aereo e contrasto della minaccia proveniente da aeromobili a basse e bassissime prestazioni.

Concorrere alle operazioni di soccorso per la salvaguardia della vita umana e provvedere alla qualificazione di piloti ed equipaggi di volo destinati a unità di volo con compiti di soccorso.”

Nella tarda primavera del 2022 lo Stormo è ancora composto, come già riportato sul nostro precedente report “MISSIONE SOCCORSO: l’84° CENTRO C/SAR DI GIOIA DEL COLLE,  dall’80° Centro Combat Search and Rescue (CSAR) a Decimomannu, dall’81° Centro Addestramento Equipaggi (CAE) a Cervia, dall’82° Centro CSAR a Trapani,  dall’83° Centro CSAR a Cervia,  dall’84° Centro CSAR a Gioia del Colle, dall’85° Centro CSAR a Pratica di Mare. 

Come scritto in precedenza, gerarchicamente il 15° Stormo fa capo al Comando Forze Mobilità e Supporto (CFMS) del Comando Squadra Aerea (CSA); dal punto di vista operativo, per le missioni di soccorso, invece, dipende dal Comando Operativo Aerospaziale (COA) che “taska” il Reparto sulla base delle istruzioni impartite dal Rescue Coordination Center (RCC) di Poggio Renatico, presso il quale confluiscono tutte le richieste di intervento del servizio 112 e delle Prefetture, che allerta i diversi assetti presenti sul territorio nazionale, a seconda della localizzazione geografica e del tipo di emergenza.   

A Cervia, oltre alla sede dello Stormo e del 915° Gruppo Efficienza Aeromobili (GEA), troviamo altri due reparti che da poco non hanno più velivoli in dotazione: il 23° Gruppo “Personnel Recovery” e la 615ª Squadriglia Collegamenti. Il 23° Gruppo, che era stato ricostituito il 5 settembre 2018, sembra destinato a essere nuovamente messo in posizione quadro nei prossimi mesi.

Ad eccezione dell’83° Centro CSAR, tutti gli altri Centri CSAR sono basati lontano da Cervia e hanno una Sezione Tecnica e una Sezione Operazioni e dipendono gerarchicamente dal 15° Stormo, mentre per i servizi e la logistica si appoggiano al Reparto con cui condividono la base, questo per renderli il più autonomi possibile. Ogni Centro CSAR cura direttamente la manutenzione di 1° Livello Tecnico (ogni 25, 50, 100, 150 e 200 ore di volo) che prevede una lavorazione media di 5gg, mentre il GEA di Cervia si occupa, oltre che della manutenzione di 1° Livello Tecnico, anche della manutenzione di 2° Livello Tecnico che avviene al raggiungimento delle 300 ore e che dura circa 40-50gg. 

Dopo aver trasferito al 21° Gruppo del 9° Stormo, nell’inverno 2021 gli HH-212 dell’80° Centro CSAR e recentemente anche gli HH-101A del 23°Gruppo e non avendo più in carico alcun TH-500 presso la 615ª Squadriglia Collegamenti, oggi il 15° Stormo è equipaggiato esclusivamente con gli HH-139 nelle versioni A e B.

Il personale del 15° Stormo si sta concentrando sull’impiego, sull’organizzazione e sulle sperimentazioni del biturbina, ricercando e sfruttando al meglio le potenzialità dell’elicottero.

Il primo HH-139, nella versione A, dei 13 esemplari ordinati era arrivato a Cervia il 26 gennaio 2012 e presso l’81° CAE iniziò l’addestramento e la conversione dei piloti e degli operatori di bordo. Entro il 2014 tutti i Gruppi e i Centri “storici” dello Stormo hanno ricevuto in dotazione gli HH-139A, nel dicembre 2020 sono iniziate le consegne dei 17 HH-139B, mentre l’80° Centro SAR è stato riequipaggiato nel 2021; tra i progetti dell’Aeronautica Militare vi è l’aggiornamento degli esemplari della versione “A” alla versione “B”.

L’iter di formazione dei piloti comprende quattro livelli addestrativi, che si concludono tutti con un esame finale tenuto da personale dell’81° CAE:

  • il primo consiste nell’abilitazione alla macchina
  • il secondo al pronto impiego con la possibilità di effettuare missioni di trasporto
  • il terzo porta alla Limited Combat Readiness nel ruolo SAR e coloro che lo superano indossano sulla tuta di volo un piccolo scudo di colore verde.
  • il quarto prevede il conseguimento della Full Combat Readiness; lo scudo diventa di colore blu.

Passato il quarto livello addestrativo il candidato può ricoprire il ruolo di secondo pilota in un equipaggio di allarme, ruolo nel quale si occupa della gestione della numerosa avionica dell’elicottero.

Dopo un determinato numero di ore si diventa capo equipaggio, scudetto arancione, e, infine istruttore, scudetto rosso.

L’operatore di bordo ha il compito della preparazione dell’elicottero, preparazione che varia in funzione della missione prevista, è suo anche il compito dell’utilizzo del verricello. L’impiego del verricello è una delle cose più importanti in una missione di soccorso, infatti è con il verricello che si calano e recuperano gli aerosoccorritori, i feriti, la barella.  L’operatore di bordo è il membro dell’equipaggio che ha il compito di gestire l’elicottero durante le delicate fasi di utilizzo del verricello comunicando ai piloti le variazioni di assetto o, in alcuni casi, agendo direttamente sui comandi grazie ad un piccolo quadro di manovra a sua disposizione.

L’aerosoccorritore è la figura che interviene mettendo in sicurezza il ferito (o il malato) e predispone il recupero dello stesso, si tuffa in acqua dall’elicottero in hovering o è calato tramite il verricello. All’aerosoccorritore è demandato anche l’utilizzo dell’armamento di bordo, qualora installato, in modo da garantire la sicurezza sua, dell’equipaggio e dell’elicottero. Gran parte degli aerosoccorritori sono anche qualificati sommozzatori e sono addestrati al pattugliamento, alle tecniche di sopravvivenza e di primo soccorso medico. Per diventare aerosoccorritori i volontari partecipano ad un concorso interno, svolgono un “corso macchina” presso il 6° Reparto Manutenzione Elicotteri (RME) o la Leonardo Elicotteri per la parte tecnico-manutentiva, mentre la parte che porterà loro a diventare “combat ready” è analoga a quella dei piloti, con quattro fasi suddivise tra l’81° CAE e il Gruppo e i Centri operativi.

Ogni giorno dell’anno, in ognuno dei Centri un elicottero è sempre disponibile, con un livello di prontezza che, a seconda delle occasioni e dei momenti, varia da 30’ a 120’. L’83° Gruppo SAR sta sperimentando la prontezza standard di 60’; molto spesso, la partenza su allarme avviene in un tempo inferiore. L’equipaggio è generalmente composto da pilota, copilota, operatore di bordo e aerosoccorritore, ma può variare a seconda della peculiarità degli interventi. Un assisteste di sanità viene imbarcato in occasione di trasporti o trasferimenti di malati o infortunati. Nel turno d’allarme è compreso anche un pilota che rimane a terra ed è il “supervisor of flight”, fornisce assistenza e collegamento tra l’elicottero e i differenti enti coinvolti nell’intervento e uno specialista di linea. L’aver praticamente abbandonato il ruolo del Combat SAR, rimasto a carico del 9° Stormo, consente al 15° Stormo di concentrarsi su altri compiti.  Uno di questi è lo Slow Mover Interceptor, l’intercettazione di velivoli da turismo o ultraleggeri che sconfinano in zone proibite volando a bassa quota e a bassa velocità. In queste missioni viene imbarcato un aerosoccorritore con qualifica di tiratore DSMI, l’armamento impiegato è il fucile d’assalto Beretta ARX200. 

La lotta agli incendi boschivi impegna soprattutto i Centri in Sardegna e in Sicilia, ai quali danno manforte, nei periodi più caldi, gli equipaggi dell’intero Stormo. I piloti e gli operatori di bordo si esercitano al sollevamento della benna da 900 l, agevolati anche dalle maggiori prestazioni dell’HH-139B rispetto alla versione A. La versione più recente dell’elicottero è in grado di sollevare fino a 7.000 kg rispetto ai 6.800 del precedente modello, sembra poco, ma la differenza, in termini di condotta dell’aeromobile, è notevole.  Tutti gli elicotteri presenti a Cervia sono dei “B”, una macchina favolosa, dove l’elettronica la fa da padrone. La dotazione avionica è avanzatissima e sotto le abili mani del secondo pilota, costituisce un valido aiuto durante le operazioni di ricerca e soccorso. L’HH-139B è equipaggiato, tra le altre cose, da un sistema FLIR, da un faro per illuminare l’ambiente circostante, da un Automatic Identification System e da un Obstacle Proximity LIDAR System. Tutti i sistemi sono integrati nella “mission consolle”, installata in cabina dietro al sedile del secondo pilota e controllata da un operatore di bordo, per la gestione ottimale degli strumenti.  

L’elicottero è dotato di un verricello Goodrich, composto da due segmenti che operano come verricello primario e secondario, ciascuno ha la capacità di carico di 600 lb, pari a 272 kg.

Le versioni dell’elicottero sono facilmente distinguibili esternamente dalla differente posizione dei galleggianti, dalla forma del FLIR e da un vetro aggiuntivo presente sulle porte anteriori della cabina di pilotaggio, vetro che aumenta le capacità di visibilità di pilota e copilota verso il basso, facilitando in questo modo le operazioni.

In conclusione il 15° Stormo è un reparto moderno, equipaggiato con un elicottero di ultima generazione che, grazie al supporto di tutto il personale, permette di garantire H24 l’assolvimento della missione assegnata e di fornire un importante contributo anche alla popolazione civile in caso di emergenze sia di singoli infortunati/ammalati che in caso di calamità naturali.

Federico Anselmino e Giancarlo Gastaldi 

(foto F.Anselmino, G.Gastaldi, 15° Stormo)

Aviation Collectables Company, Federico e Giancarlo ringraziano tutto il personale del 15° Stormo per l’accoglienza e la collaborazione fornita durante la nostra visita. Un ringraziamento particolare al Cap. Simone A. e al Ten. Matteo I. per la pazienza e la disponibilità avute nei nostri confronti, ci hanno trasmesso l’importanza e lo spirito di tutto il 15° Stormo.

CART

X